Secondo alcuni studi la salute passa dalla retina, ma perchè si dice così? A quanto pare dal suo esame si ricaverebbero numerose risposte.
Come capire se si verte in uno stato di salute ottimale oppure no? La risposta potrebbe derivare dalla retina, definita dai medici come lo specchio della Salute. Da qui se ne evince pertanto la rilevanza dell’analisi hi-tech che permette di effettuare delle diagnosi precoci sulle patologie degenerative, cardiovascolari e metaboliche come Alzheimer, Parkinson e sclerosi multipla. L’esame dell’occhio, quindi le scansioni oculari alla retina sono acquisendo una sempre maggiore importanza grazie alla potenzialità intrinseca.
Capacità che si estende all’individuazione di molte malattie che non colpiscono gli occhi come infarto, ictus, diabete tipo 2 fino ad arrivare anche all’età biologica di una persona. Trattasi di una conquista rivoluzionaria, resa possibile dall’oculomica ossia la disciplina in auge da pochi anni nonostante la sua giovane età e che sta portando dei grandi risultati. Una branca di sapere che si avvale dell’analisi oculare per realizzare i dettagli dell’occhio avvalendosi dell’intelligenza artificiale.
Con l’intervento dell’intelligenza artificiale si possono anticipare di anni la diagnosi delle malattie più diffuse, che costituiscono ad oggi l‘80% dei dicessi a livello globale. La retina è definita come una finestra sul sistema nervoso centrale, ideale per la diagnosi precoce nonché il monitoraggio delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e le quelle già prima accennate. L’intelligenza artificiale quindi può individuare la retinopatia diabetica, la degenerazione maculare e la retinopatia del prematuro; una visualizzazione diretta e non invasiva eseguito coinvolgendo la retina, l’estensione del cervello.
Le immagini della retina che si ricavano dagli esami sono anche utili per la diagnosi precoce delle malattie, dei metaboliti e quindi consente di prevenire il rischio malattie prima di qualsiasi manifestazione apparente. Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono prevedere il rischio di eventi cardiovascolari maggiori come infarto ed ictus.
Secondo uno studio recente pubblicato su Nature Biomedical Engineering le tecniche di deep learning possono analizzare le immagini cliniche per vedere precisamente il rischio cardiovascolare. A questo si è arrivato a seguito di una ricerca fatta proprio con un campione di 284.000 pazienti; il modello ha raggiunto un’allevata accuratezza prevedendo la pressione arteriosa sistolica con un minimo errore medio di 11,23 mmhg.
Ma vi è di più: in uno studio pubblicato sul Journal Of Ophthalmology, che ha coinvolto 159 partecipanti tra soggetti sani e pazienti con Alzheimer è stato dimostrato come le tecniche avanzate di imaging del tipo l’angiografia OCT (OCT-A), la fotografia ultra-widefield e l’autofluorescenza del fundus, siano idonei a fornire un’informazione definitiva dettagliata con dati clinici raggiungendo dei risultati promettenti.
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